Virtuosismo e poesia

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Article by Alberto Ponti from L’Ape musicale

Ottimo successo per la raffinata interpretazione del secondo Concerto di Liszt da parte del pianista svizzero, incorniciata da due pagine del Novecento storico dove la bacchetta di Rustioni, malgrado qualche scelta opinabile, si afferma con una visione originale

“…Il celebre Concerto per orchestra di Béla Bartók è un titolo di eccezionale stimolo e Rustioni non si sottrae all'onore e all'onere di presentare, nella seconda parte della serata, un complesso capolavoro del Novecento. Qui, come in Liszt, il suo gesto diventa più meditato e, pur non sfuggendo a talune fiammate al calor bianco, consegue una buona resa drammatica nel primo e terzo movimento, districandosi al meglio tra le difficoltà ritmiche della scrittura, intrisa di continui cambiamenti di tempo. Nelle rimanenti parti ('Giuoco delle coppie', 'Intermezzo interrotto' e 'Finale') il direttore appare assai concentrato nel tenere fermo il pallino del gioco intorno ai cangianti colori dell'orchestra bartokiana, a scapito di talune legnosità sotto l'aspetto agogico. Ne risulta una lettura meditata e originale, apprezzata dalla platea con ripetute ovazioni per tutti i protagonisti.“

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